Recensione, a cura di Antonella Polenta, del libro “RACCONTI HUNDERGROUND” di Luigi Pio Carmina
Concepito sotto forma di diario, il libro “Racconti hunderground” di Luigi Pio Carmina, pone l’accento sul disagio che Luigi, un ragazzo del Sud, prova nei confronti di una società improntata su falsi valori, sulle ipocrisie del vivere quotidiano e sulle frustrazioni giovanili. E così, alle 7:30 di un giorno di marzo, il protagonista decide di dare un taglio a quella vita ipocrita e sofferta che vive giorno dopo giorno per rifugiarsi in una nuova realtà più ristretta e scevra da scambi convenzionali.
Per Luigi il luogo ideale è rappresentato da una stazione metro, dove i treni corrono veloci, trasportando migliaia di passeggeri, ognuno con una sua storia. Non tutti entrano in contatto con lui, solo alcuni, con i quali Luigi instaura contatti veloci, ma non per questo privi di autenticità. Difatti sono in molti che chiedono a Luigi di poter raccontare la loro storia. Luigi ascolta, rendendosi partecipe delle afflizioni e delle sofferenze altrui. Il linguaggio adottato è veloce, asciutto, essenziale ma intenso. Alcuni dialoghi appaiono come degli haiku in cui concisamente sono riportati i propri sentimenti. Luigi lascia in superficie il mondo della tecnologia e della comodità. Abbandona il cellulare e il computer, portandosi dietro solo un obsoleto lettore CD, e un sacco a pelo per dormire. E in questa nuova dimensione sotterranea scopre l’amicizia con Ruik, il capostazione, e varie tipologie d’amore, da quello passionale che si consuma come una vampa di una combustione a quello improntato su un rapporto amicale.
Nel libro di Luigi Pio Carmina la numerologia assume un ruolo importante, tant’è che i giorni sono evidenziati con una data espressa sotto forme diverse. Proprio questa difformità nel formato mette in luce l’attrazione dell’autore per il mondo numerico, forse per un rapporto cabalistico ……. E poi c’è il misterioso 39, risultato di una profezia.
“Il 39 sarà tragico. Voglio darti una dimostrazione. Fra un po’ arriverà il treno dal nord della città….lì salirà un vecchietto con un bastone grigio, una ragazza avvenente e un uomo mulatto…Arriva il treno con il numero 39 al centro.
Luigi domanda: “È quel 39 che devo notare?”.
Il passante risponde: “No, passeranno mesi e capirai”. Lasciando Luigi sgomento e con un profondo senso d’angoscia.
Consiglio “Racconti hunderground” a tutti coloro che amano la libertà e rifuggono dalle convenzioni, dai pregiudizi, dai perbenismi borghesi e da una vita sclerotizzata negli schemi.